No hate. No violence
Races? Only one Human race
United We Stand, Divided We Fall
Radio Islam
Know Your enemy!
No time to waste. Act now!
Tomorrow it will be too late

English

Franç.

Deutsch

عربي

Sven.

Español

Portug.

Italiano

Русск.

бълг.

Hrvat.

Češt.

Dansk

Suomi

Magyar

Neder.

Norsk

Polski

Rom.

Srpski

Slov.

Indon.

فارسی

Türkçe

日本語

汉语

Il testamento
di
Hitler

French
French
English
Engl.
Deutsch
Germ.
Italian
Italian
Spanish
Span.
Norsk
Norsk

 

Nota del curatore

 

In un certo numero di Paesi, durante gli anni 1952 e 1953, fu, pubblicato un documento detto Die Bormann Vermerke. (In Francia da Flammarion con il titolo Libres Propos sur la Guerre et la Paix (due volumi) e in Inghilterra da Weidenfeld & Nicholson, Hitler's Table Talks.)

Il documento contiene i punti di vista espressi ! da Hitler su un gran numero di argomenti, tra il 5 luglio 1941 e il 30 novembre 1944. Furono tra scritti parola per parola, nel momento stesso in cui venivano espressi, da subordinati di Martin Bormann, il quale, poi, li rilesse, li commentò e li classificò. Dall'inizio fino al 7 settembre del 1942 v'è una nota per quasi ogni giorno di tale periodo ma dopo questa data, le note diminuiscono di numero e sono molto intervallate. Sappiamo che Bormann attribuiva una. importanza enorme al documento e riteneva che sarebbe stato « di interesse capitale per il futuro ».

Queste nuove pagine, venute alla luce soltanto adesso, fanno parte di Die Bormann Vermerke. Riguardano un periodo di tempo limitato, il cui interesse è però eccezionale. Consistono, purtroppo, di sole diciotto note; le prime diciassette vanno dal 4 febbraio al 26 febbraio del 1945, con una regolarità quasi quotidiana. La diciottesima ed ultima nota è datata 2 aprile 1945. Esse differiscono dalle precedenti per il f atto che tutte e diciotto furono trascritte direttamente dallo stesso Bormann. (Fino al febbraio del 1945, tranne che in occasioni eccezionalissime, egli aveva affidato ad un segretario il compito della trascrizione.) Ciò avvenne per due motivi. In primo luogo, la situazione del « Bunker » della Cancelleria nel 1945 non era certo di quelle che consentissero la presenza di personale in sottordine. In secondo luogo, tenuto conto della natura degli argomenti trattati, è probabile che il Führer si esprimesse « improvvisando o, per cosí dire, alla sola presenza dei piú privilegiati tra i suoi intimi, e forse anche alla presenza del solo Bormann.

Né va dimenticato, inoltre, che poche settimane dopo Hitler nominò Bormann suo successore come Capo del Partito e suo esecutore testamentario. È dunque ragionevole presumere che Bormann avesse deciso di sua iniziativa di tramandare ai posteri queste ultime riflessioni del suo Führer sugli eventi in corso, sulla situazione mondiale poche settimane prima della fine del conflitto e sull'avvenire della Germania. È tuttavia probabilissimo che gli appunti di Bormann siano stati presi per ordine dello stesso Hitler. Poiché da questi appunti quasi frammentari traspare l'ovvio desiderio di lasciare traccia di precisi giudizi su gran numero di argomenti ai quali, fino a quel momento, non era mai stato fatto alcun accenno. Il Führer, evidentemente, è ansioso di affidare alla carta determinate riflessioni che fino a pochi mesi, e invero fino a poche settimane prima egli aveva deliberatamente tenuto per sé, rispettando rigidamente, forse, certe convinzioni ch'egli nutriva, e forse anche a ciò indotto dal desiderio di tener viva nei componenti della. sua intima cerchia la fede in tutta una serie di miti prediletti.

Sia come sia, definire tali riflessioni il suo "Testamento politico" significa attribuire ad esse un titolo che senza dubbio è al contempo appropriato e quello che lo stesso Hitler, implicitamente, intendeva avessero. Sembra certo che, regolandosi in tal modo, tanto Hitler quanto Bormann, fecero intravedere chiaramente il loro desiderio di lasciare dietro di sé, in extremis, un messaggio destinato a sopravvivere alla sconfitta, sconfitta che essi sapevano imminente - una questione di settimane - ma che non erano ancora disposti ad ammettere alla presenza altrui. È altrettanto certo che, solo con Bormann, L'ultimo, il piú devoto e il piú intimo di tutti i suoi seguaci, Hitler sentiva di poter parlare in assoluta libertà.

Una tipica caratteristica di queste ultime note, in netto contrasto con quelle degli anni precedenti, : è data. dalla mancanza di ogni fronzolo e di ogni digressione. Esse vanno direttamente al nocciolo delle questioni. Il f atto che Bormann non si facesse illusioni sull'inevitabilità e la totalità della sconfitta imminente è dimostrato da una sua lettera alla moglie, datata 4 febbraio 1945, e nella quale scrisse:

« ... ma a te posso scrivere in tutta sincerità e dirti quanto è spiacevole - e invero, se debbo essere completamente sincero - quanto è disperata la situazione... » (Lettere di Bormann, pag. 170.)

E tutti i pensieri di Bormann furono sempre, come è noto, un riflesso fedele dei pensieri del suo Führer, al quale egli aveva dedicato se stesso, anima e corpo.

Stando a quanto è possibile accertare, Bormann si trasferí alla Cancelleria, nella quale f u posta a sua disposizione una stanza, verso il 2 febbraio. Non ci si può quindi stupire constatando che la prima di queste note è datata 4 febbraio. Ma perché cessarono il 26 febbraio? Perché vi fu un'interruzione di trentacinque giorni tra. la diciassettesima e la diciottesima ed ultima nota? Perché, dopo un mese intero di silenzio, esiste soltanto quest'ultima . solitaria nota datata 2 aprile, e poi non v'è altro?

Non è possibile dare alcuna spiegazione del tutto soddisfacente. Il crescente fardello della routine giornaliera, il rapido deteriorarsi della situazione, f orse la sensazione che il Führer gli avesse già comunicato tutto ciò ch'era essenziale delle sue idee in fatto di argomenti di capitale importanza? O forse, sopraffatto dal fiume impetuoso degli avvenimenti degli ultimi giorni disperati, Bormann non ebbe la possibilità di nascondere in luogo sicuro ogni ulteriore appunto che potesse aver preso? Sembra che a queste congetture e a questi interrogativi non si potrà mai dare risposta.

FRANÇOIS GENOUD



THE POLITICAL TESTAMENT OF ADOLF HITLER
French
French
English
English
Deutsch
German
Italian
Italian
Spanish
Spanish
Norsk
Norsk

Judaism = Racism, Domination, Occupation
| English | French | Deutsch | Svenska | Portug. | Russian | Spanish |

The Protocols of Zion
| English | French | Deutsch | Svenska | Portug | Russian | Spanish | Italian | Danish |


"Israele come stato ebraico costituisce un pericolo non solo per se stesso e per i suoi abitanti, ma per tutti gli ebrei e per tutti gli altri popoli e stati del Medio Oriente e anche altrove."

- Prof. Israel Shahak, ebreo israeliano e direttore della lega israeliana per i diritti umani e civili


Palestine banner
Viva Palestina!

Latest Additions - in Italiano

Intervista a Ahmed Rami
Giornale algerino "Le Jeune Indépendant" 

Introduzione a "Écrits révisionnistes"
Di Robert Faurisson

Auschwitz : sessant'anni di propaganda
Di Carlo Mattogno

Milizie Ebraiche: Quindici anni (e piu') di Terrorismo in Francia
Di Robert Faurisson

Foto  

Pasque di sangue - Ebrei d'Europa e omicidi rituali    
Di Ariel Toaff


Iraq under Jewish occupation
Iraq - guerra e occupazione


Due pesi due misure: riconoscere il terrorismo dello Stato d'Israele

A Herzliya, Israele svela la sua strategia contro l'Iran
Di Thierry Meyssan

L'Olocausto allo scanner
Di Jürgen Graf

Israel controls U.S. Presidents
Biden, Trump, Obama, Bush, Clinton...

Mein Kampf - La mia battaglia
Di Adolf Hitler

"Perché gli arabi dovrebbero fare la pace? Se fossi un dirigente arabo non la firmerei con Israele. È normale: abbiamo preso il loro paese."

- David Ben-Gurion, Primo Ministro di Israele


Citazioni - sionismo

Storico israeliano afferma: Il popolo Ebraico e' un'invenzione

Il nuovo ordine mondiale ebraico smascherato
Di Zander C. Fuerza

Memri selettivo
Di Brian Whitaker

Down with Zio-Apartheid
Stop Jewish Apartheid!

Lista degli ebrei influenti italiani
Il giudaismo in Italia 

Le vittorie del revisionismo
Di Professore Robert Faurisson

The Jewish hand behind Internet The Jews behind Google, Facebook, Wikipedia, Yahoo!, MySpace, eBay...

Le caricature di Maometto - Un altro stratagemma sionista inteso a generare odio contro i mussulmani

Uno sguardo sulla potente Lobby Ebraica - Di Mark Weber

The Founding Myths of Modern Israel
Roger Garaudy: "I miti fondatori
della politica israeliana"


Misteri e Segreti del B'naï B'rïth

Citazioni dal Talmud ebraico

Reel Bad Arabs - Revealing the racist Jewish Hollywood propaganda

Rapporto Leuchter

The Founding Myths of Modern Israel
Israel Shahak: "Storia ebraica
e giudaismo"

Definiamo lo Stato d'Israele
Di Israel Shahak

Protocolli di Sion

Israeliani d’Italia 

Come fu Inventato Il Popolo Ebreo
Un Importante Libro di Shlomo Sand

Videos  - Importante collezione
 

Talmud unmasked
Citazioni dal Talmud ebraico

Il Talmud smascherato

Dopo Soros: “Lobby Ebraica”, un tabù infranto?
Di Manno Mauro

Black Muslim leader Louis Farrakhan's Epic Speech in Madison Square Garden, New York  - A must see!

Caricature 

Attivismo! - Partecipa alla lotta!