Lo Stato d'Israele
A 40 anni daUa sua nascita, lo Stato d'Israele non ha una costituzione scritta. Bisogna ricorrere alla dichiarazione della sua fondazione e ad altri documenti ufficiali per capire di che tipo di stato si tratta, chi ne e' cittadino, quali garanzie offrono le sue istituzioni.Le due leggi fondamentali dello Stato, la legge del ritorno e la legge sulla nazionalita' confermano il carattere discriminatorio razziale, infatti, mentre riconosce il diritto automatico alla cittadinanza ad ogni ebreo che immigri nel paese (ed e' ben inteso che l'ebreo e riconoscibile dalla sua ascendenza, e piu' precisamente dal fatto di essere di madre ebrea) ignora i diritti civili e religiosi dei palestinesi abitanti (da sempre) in Palestina. Per chiarire le intenzioni della politica israeliana basta leggere queste parole scritta a Y. Waitz, ex capo del dipartimento per la colonizzazione dell'Agenzia Ebraica e riportate nel giornale israeliano "Davar" il 29-9-1967: "Detto fra noi, sia chiaro che in questo paese non c'e posto per entrambi i popoli... l'unica soluzione e' l'Eretz Israele, almeno Israele occidentale, senza arabi. Non c'e altra soluzione che trasferire gli arabi da qui ai paesi vicini, trasferirceli tutti, senza risparmiare nessun villaggio, neppure una tribu".
Il carattere teocratico dello Stato si manifesta anche nella profonda compenetrazione tra legislazione civile e precettistica ebraica. Tutte le cariche piu' importanti sono assegnate ad ebrei praticanti, e la presenza del clero rabbinico e d'obbligo in tutte le decisioni piu' importanti nella vita del paese.
Il clero ha soprattutto funzione di stimolare il "patriottismo" degli ebrei, ricordando che il loro dovere e quello di portare la nazione alla dimensioni volute dalla Bibbia "dal Nilo all'Eufrate". A questo proposito va pero' subito chiarito che l'oscurantismo rabbinico trae soltanto una parte dalla propria forza dall'appoggio dei partiti di estrema destra che rappresentano una minoranza dell'elettorato. La sua forza reale dipende dall'Adesione all'ideologia Sionista, di tutti i partiti che sinora si sono succeduti al governo, compreso il Partito Laburista, fortemente responsabile della tragedia del popolo palestinese.
L'economia di Israele e assai precaria, un dato molto rilevante e' l'inflazione sempre alta, che e' passata dal 50% nel 78 al 200% nell'82 ed oggi e di circa 400%, cio' si spiega col fatto che l'economia israeliana e' un'economia di guerra. Le spese militari rappresentano oltre il 30% del prodotto nazionale lordo e riducono quindi gli investimenti in altri settori dell'economia e della societa' (sanita', educazione) Israele ha infatti oggi una potente industria bellica: un israeliano su cinque produce armi e le esportazioni del materiale bellico raggiungono i 14 milioni di dollari l'anno. La scelta dell'industria bellica e dunque fondamentale per l'economia di Israele. Inoltre, va sottolineato che la sopravvivenza economica di Israele si spiega solo con gli ingenti aiuti che ha ricevuto dall'estero, primo fra tutti gli Stati Uniti che solo dal 1948 al 1968 ha concesso oltre 11 miliardi di dollari, tuttora Israele non solo riceve circa 7 miliardi di dollari all'anno dagli Stati Uniti (meta' dal governo, a fondo per duto, e meta' dalle associazioni ebraiche americane) ma e' lo Stato piu' assistito del mondo poiche' riceve sotto forma di aiuti un ammontare pari al 30% del suo prodotto nazionale lordo.
A conferma del ruolo d'Israele come testa di ponte degli interessi economico-militari dell'imperialismo mondiale in particolare di quello americano in Medio-Oriente, va considerata la sua politica verso i paesi del Terzo Mondo dall'addestramento militare dei paracadutisti di Mobutu e delle guardie di Haile Selassie, al suo commercio d'armi con il Cile, Sudafrica, ecc. Come gli alleati politici anche i partners commerciali sono scelti con oculatezza.
La questione palestineseSTORIA DELLA PALESTINA
Index:
- La storia della Palestina
- La spartizione della Palestina
- L'esodo
- Il sionismo
- Lo stato d'Israele
- L'espansionismo di Israele
- La rappresaglia israeliana nei territori occupati