di P. B. 1
postato: 19 giugno 2013
Secondo i libri di Storia della scuola dell'obbligo, la scintilla che avrebbe provocato lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale sarebbe stata determinata dall'invasione della Polonia da parte della Germania di Hitler. I compilatori di queste opere, destinate alla formazione dei ragazzi, si guardano bene dal dire che l'invasione della nazione polacca fu realizzata con una manovra a tenaglia condotta nel 1940 dalle truppe germaniche e da quelle sovietiche che dopo averla conquistata se la spartirono da buoni amici. Il famoso patto Ribbentrop-Molotov tra il III Reich e la Russia di Stalin è uno di quei fatti politicamente scorretti che si preferisce passare sotto silenzio per non turbare l'immagine suggestiva di un'Unione Sovietica nemica del nazismo e di ogni dittatura fascista. E sebbene il moloch sovietico sia morto e sepolto da un pezzo e che gli attuali vertici della Russia abbiano ammesso i crimini di Stalin, i delitti di stampo comunista continuano ad essere un argomento da evitare accuratamente. Da qui il dovere di ristabilire la verità storica, anche se qualche nostalgico della bandiera rossa storcerà il naso... Un'ultima osservazione: perché mai nel 1940 la Francia e l'Inghilterra, alleate della Polonia, dichiarano guerra solo alla Germania? Perché, nonostante il tradimento di Stalin, dopo il 1941 esse iniziarono ad aiutare in maniera preponderante una dittatura pari (se non peggiore) a quella nazista? La politica degli alleati nei confronti della Russia è incomprensibile se non alla luce di una futura spartizione dell'Europa in due blocchi in vista di un Nuovo Ordine Mondiale (a questo proposito, vedi l'articolo su Pearl Harbor).
Premessa
Si tratta di un film eccezionale di Andrzej Wajda, da vedere e da far vedere. Katyn parla della spartizione della Polonia e del massacro delle élite polacche a Katyn, presso Smolensk, da parte dei sovietici nella primavera del 1940, e più generalmente del massacro dei polacchi. Parimenti, questa pellicola parla dell'occupazione e dei massacri effettuati dal Reich hitleriano in Polonia, dal 1939 al 1945, e in seguito dell'occupazione sovietica, sullo sfondo di «due anni di alleanza nazi-sovietica 2 (23 agosto 1939-22 giugno 1941), alleanza che ha scatenato la Seconda Guerra Mondiale. Per quelli che hanno letto tutto sui fatti di Katyn, il film è ricco di simboli e anche di simboli cattolici, di frasi sobrie, piene di coraggio, di frasi di speranza che nascondono un'indicibile angoscia, dei piani rivelatori, di personaggi di secondo piano che rivelano la drammatica situazione e l'evoluzione della condizione dei polacchi e delle loro famiglie, sia dei militari che delle popolazioni civili. In Polonia, il successo del film tanto atteso è stato massiccio: diversi milioni di incassi, e il film Katyn è stato un avvenimento nazionale. È da notare che il grande cineasta polacco Wajda, conosciuto universalmente, non ha trovato un grande produttore che desiderasse realizzare il suo film, né un grande distributore sufficientemente indipendente per diffonderlo, e che è stata una piccola casa produttrice - la Kino Vista - specializzata in film russi, che ha raccolto la sfida 3. Per coloro che non conoscono l'argomento, per quelli che sono stati vittima dell'enorme silenzio che da decenni ricopre l'intera vicenda 4 o per quelli che sono stati oggetto di violente attacchi appena hanno cercato di affrontare l'argomento Katyn (attacchi destinati a fermare, ad intimidire, ad ingannare e a far tacere, perché la vicenda è troppo scottante), per tutti costoro vedere il film è un imperativo. Bisogna annichilare cinquant'anni anni di menzogne e di propaganda comunista, e squarciare il silenzio che ha regnato sovrano per anni.
Per i comunisti era assolutamente necessario occultare con tutti i mezzi due anni di alleanza nazi-sovietica: alleanza militare, commerciale, repressiva e genocida. L'ammissione ufficiale sovietica da parte di Mikhaïl Gorbaciov, è arrivata il 13 aprile 1990, con la trasmissione alla Polonia dell'ordine firmato il 5 marzo 1940 da Stalin (1878-1953) 5 e da tutto il Politburo 6. Questa ammissione ufficiale seguiva il riconoscimento ufficiale, del 9 giugno 1989, del patto nazi-sovietico e dei suoi protocolli segreti 7 per molto tempo negati. Ecco un brano dei protocolli segreti: «Nessuna delle due parti tollererà sul proprio territorio qualsiasi forma di agitazione (ossia nessun tipo di resistenza) che minaccerebbe il territorio dell'altra parte. Ciascuna parte schiaccerà sul proprio territorio ogni embrione di una simile agitazione, e tutti e due si informeranno reciprocamente circa i mezzi adeguati che possono essere utilizzati a questo fine…».
Mikhaïl Gorbaciov Iozif Stalin
Colpevolezza dei sovietici nel massacro di Katyn
Fin dal dopo-guerra, visto il processo di Norimberga e visto il Rapporto Bourdenko (1944), rapporto della Commissione speciale sovietica (rapporto che «si è evoluto» molto spesso in modo contraddittorio fin dalle prime versioni) e che omette cinque punti di importanza capitale 8, rapporto firmato unicamente dai militari polacchi arruolati nell'esercito rosso, il dubbio non era più possibile. Dopo la guerra, i membri della Commissione Internazionale dei Medici Legali confermarono i risultati delle loro indagini firmate a fine aprile del 1943, (solamente due ritrattazioni), firme eseguite dopo le riesumazioni, le autopsie, i prelievi di organi, la conservazione dei documenti trovati sui cadaveri, le inchieste sul vicinato e sull'ambiente naturale, ecc.... La Commissione Internazionale dei Medici Legali aveva potuto lavorare indipendentemente dai tedeschi, sebbene invitata da essi (a quell'epoca Katyn era ancora sotto occupazione tedesca). Il massacro aveva avuto luogo nell'aprile-maggio 1940, più di un anno prima dell'invasione nazista, ed erano stati usati proiettili tedeschi. Questo punto è stato sfruttato all'eccesso dalla propaganda sovietica. Ma la data aprile-maggio 1940 è stata ampiamente dimostrata: età degli alberi piantati sulle fosse, grado di saponificazione dei corpi, moltitudine di documenti datati trovati sui cadaveri, vestiti invernali, ordine di accatastamento dei cadaveri, foresta di Katyn dichiarata dai sovietici zona vietata dopo la guerra, collocamento delle fosse lontano dai comunisti polacchi, rifiuto totale della presenza di organizzazioni internazionali, dei periti indipendenti o dei rappresentanti dei Paesi neutrali, caccia mortale ai testimoni, o ai testimoni «tornati» perché originari dei Paesi caduti sotto tutela sovietica dopo la guerra, caccia ai documenti ritrovati sulle spoglie delle vittime, eliminazione del procuratore polacco R. Martini, avvenuta il 28 marzo 1946 a Cracovia (scomparsa del suo dossier su Katyn), e assassinio del procuratore sovietico N. D. Zoria, collaboratore del procuratore generale sovietico al processo di Norimberga, il 22 maggio 1946 a Norimberga! N. D Zoria, dopo aver studiato il dossier, era giunto a riconoscere la colpevolezza sovietica. Per incoronare il tutto - ed è inevitabile - i sovietici non hanno mai fornito (e si capisce il perché), il più piccolo documento relativo alla presenza o al trasporto tra i campi, o alla «vigilanza» nell'URSS, delle élite civili e militari polacche cadute nelle loro mani (25.700 polacchi sparirono, tra cui ufficiali, sottoufficiali, ingegneri, piloti, funzionari, cappellani, preti, medici, professori universitari, letterati, giornalisti, poeti, ecc…), per il periodo che va dalla primavera del 1940 (data dell'evacuazione dei campi di «rieducazione» di Kozielsk, Starobielsk, Ostachkov), all'autunno 1941, (data del supposto massacro nazista, fornita dal Rapporto della commissione sovietica). Nel Paese della burocrazia totalitaria e della suddivisione sistematica delle popolazioni, 25.700 persone (classificate nella categoria dei «nemici giurati del potere sovietico, pieni di odio contro il sistema sovietico» 9) risultarono disperse o introvabili per ben diciassette mesi, di cui quattordici nel periodo di pace… e la cui ultima traccia risaliva ad alcune centinaia di chilometri da Mosca! Solamente 448 persone, giudicate sufficientemente permeabili all'indottrinamento e/o alle pressioni sovietiche, ai ricatti, o semplicemente utilizzabili, non furono fucilate. Alcune sopravvissero e fornirono più tardi l'implacabile cronologia degli avvenimenti 10. L'ordine di uscita delle vittime, per piccoli gruppi, dal campo di Kozielsk corrisponde all'ordine di accatastamento dei cadaveri delle vittime delle fosse a Katyn. Per il campo di Starobielsk, le fosse comuni si trovano nella «zona forestale del tempo libero e delle dacie» di Kharkov. Bisogna notare che sono stati ritrovati nelle gambe delle vittime proiettili per la pistola Nagant (arma in uso presso l'NKVD e l'Armata Rossa), e proiettili per la carabina sovietica Mosine 11. Per il campo di Ostachkov, le fosse comuni sono situate a Tver (Kalinin). Occorre notare che questo campo (e la fossa comune corrispondente) si trova in una zona che non è mai stata occupata dalle truppe tedesche! Bisogna anche ricordare che la tesi sovietica diceva: «Sono scappati… sono stati ripresi dai nazisti… e sono stati giustiziati…»! Come hanno potuti essere sepolti in una fossa comune dai nazisti, in una zona mai conquistata da questi ultimi? 12. Il film, che dura due ore, ha inizio il 17 settembre 1939, giorno dell'invasione sovietica della Polonia, senza dichiarazione di guerra, senza tenere in nessun conto il patto di non aggressione firmato con la Polonia il 25 luglio 1932, e rinnovato il 5 maggio 1934, ma con slogan ingannevoli: «Veniamo a liberarvi… Veniamo a combattere i tedeschi... eliminate i vostri ufficiali…». La resistenza polacca presa tra due fronti cessò solamente il 5 ottobre. Nel frattempo Mosca si congratulava con Berlino per la presa di Varsavia. Il patto militare offensivo nazi-sovietico del 23 agosto 1939 permise l'aggressione e la spartizione della Polonia tra Adolf Hitler (1889-1945) e Stalin, (con rettifica delle frontiere del 28 settembre, all'epoca della firma del secondo trattato intitolato «accordo di amicizia e sulle frontiere»), l'invasione dei Paesi Baltici, della Finlandia e della Bessarabia (a quel tempo rumena) da parte dei sovietici. Iniziò il calvario di questi Paesi: 1.500.000 polacchi vennero deportati nei campi sovietici di lavoro forzato (Siberia, Kazakistan, Grande Nord, miniere degli Urali…) 13. Poco più di centomila persone sopravvissero. L'orrore fu lo stesso negli altri Paesi caduti nella zona di influenza sovietica determinata dall'alleanza Hitler-Stalin dell'agosto del 1939 14. Il film non mostra la parata di vittoria in comune delle truppe tedesche e di quelle sovietiche del 22 settembre 1939 a Brest-Litovsk, sfilata presieduta dal Generale tedesco Heinz Guderian (1888-1954) e dal generale sovietico Semyon Krivoshein (1889-1978), seguita da banchetti e da discorsi sulla collaborazione. Ma il film mostra la deportazione dei militari polacchi e il funzionamento degli accordi Gestapo-NKVD (il KGB dell'epoca) relativi alle popolazioni civili. Accordi simili furono stipulati per i militari (scambio di prigionieri di guerra): 43.000 soldati vennero consegnati ai tedeschi contro 14.000 soldati o ufficiali consegnati ai sovietici - o per i profughi politici (vedi la testimonianza di Margarete Buber-Neumann in Dans les prisons d'Hitler et de Staline). Allo stesso modo, durante questo periodo, nella zona tedesca, le SS deportano massicciamente i polacchi e le loro élite che morirono, per la maggior parte, nei campi di concentramento nazisti, o furono giustiziati sul posto come testimoniano le innumerevoli fosse comuni rinvenute a Palmiry, vicino a Varsavia, nel giugno del 1940 15. In Polonia, i nazisti causarono la morte di 6.000.000 persone.
A sinistra: il Generale tedesco Heinz Guderian (a sinistra) e quello sovietico Semyon Krivoshein (a destra) durante la parata a Brest-Litovsk dopo la vittoria. A destra: soldati tedeschi e russi fraternizzano dopo la resa della Polonia.
La rivolta di Varsavia, che ebbe luogo dal 1 agosto al 2 ottobre 1944, mostrò ancora una volta la connivenza de facto tra i due dittatori. In un primo tempo, i sovietici incitarono e approvarono la rivolta di Varsavia; poi l'Armata Rossa ricevette l'ordine di fermarsi. I polacchi arruolati nell'esercito russo corsero ugualmente in aiuto alla rivolta polacca, ma vennero ritirati dal fronte dai vertici dell'Armata Rossa e i nazisti poterono liquidare la resistenza polacca. Peggio ancora, l'aviazione sovietica aiutò la contraerea tedesca sparando sugli aerei inglesi che tentavano di rifornire la resistenza. Nel film si vedono i festeggiamenti natalizi nel campo di Kozielsk nel 1939 16.
La vita quotidiana dei prigionieri era così composta: conferenze di indottrinamento, lunghi e ripetuti interrogatori, l'ascolto di Radio Mosca alle 05:00 del mattino, una sola lettera autorizzata al mese alle famiglie, che così venivano contrassegnate e deportate nei gulag, anziani, donne e bambini compresi. Il film descrive le retate, l'attesa interminabile delle notizie, l'angoscia, la propaganda onnipresente (prima tedesca e poi sovietica), le pressioni, le minacce, le privazioni, l'immenso coraggio o lo scoraggiamento, la spartizione permanente dei due sistemi totalitari. E dopo il 1944-45 l'occupazione sovietica, le cose non cambiarono: la falsità permanente e la menzogna obbligatoria sugli avvenimenti voluta dal sistema sovietico. Il film si conclude con le esecuzioni che hanno avuto luogo nell'aprile-maggio 1940 a Katyn e che sono state ricostituite grazie alle numerose informazioni raccolte all'epoca delle riesumazioni 17.
Oltre al film, altri punti di riferimento
Dopo il riconoscimento ufficiale dei massacri da parte dell'URSS, occorre ricordare che a Norimberga fu Mosca che chiese, accusando i tedeschi, che Katyn fosse giudicato come un «crimine di guerra, un crimine contro l'umanità e un genocidio». Queste accuse sono dunque giuridicamente imputabili a Mosca. L'Unione Sovietica non aveva firmato la convenzione di Ginevra del 1929 sui prigionieri di guerra, ma aveva firmato la convenzione de L'Aia del 1907 e aveva riconosciuto che questa era ancora in vigore nel 1941, e dunque valida prima del 1940 18. L'accordo tripartitico di «reciproca e immediata assistenza in seguito ad un'aggressione [...] diretta o indiretta» del 24 luglio 1939 fu firmata a Mosca dai sovietici insieme alle delegazioni di Parigi e di Londra 19. La Germania avrebbe dichiarato la guerra e combattuto su due fronti? 20. Fu a quel punto che Stalin rinnegò l'accordo tripartitico e provocò la guerra firmando a Mosca il patto di aggressione della Polonia e dell'Europa dell'Est, e i suoi protocolli segreti con Berlino, il 23 agosto 1939. E per nascondere la sua alleanza con Hitler, Stalin negò con tutti i mezzi e con enormi menzogne l'accordo tripartitico, e attribuì allo stesso modo ogni responsabilità a Parigi e a Londra. Anche ai nostri giorni questa propaganda accanita, sistematica e menzognera ha ancora corso in Europa. Bisogna sottolineare che Stalin, dopo avere aiutato Hitler nelle sue guerre di conquista, dopo avere dato a Hitler la straordinaria opportunità di scatenare la guerra su di un unico fronte 21, e che imbrogliando rimase imbrogliato, scatenatore di guerre per gli altri e a sua volta attaccato, chiese l'apertura di un secondo fronte ad Ovest, fin dal mese di luglio del 1941, e ripeté senza tregua la sua richiesta per tentare di screditare l'Occidente.
L'alleanza economica tra la Germania nazista e l'Unione Sovietica è patente: firma a Berlino il 19 agosto 1939 del trattato commerciale tedesco-sovietico. Poi il patto del 23 agosto 1939 a Mosca, firmato ad insaputa della delegazione franco-britannica, sempre presente a Mosca, che non ebbe altro da fare che tornarsene a casa. L'Unione Sovietica fornì tutte le materie prime necessarie al Reich, e in particolare i prodotti petroliferi. Il blocco navale franco-inglese imposto alla Germania, istituito fin dall'inizio della guerra, venne boicottato dai sovietici. Mosca rivendicò, a più riprese, la libertà di commercio con Hitler! Così, buona parte dei panzer che nel maggio del 1940 invasero la Francia, consumavano benzina sovietica. Mosca si congratulò con Hitler per la sua vittoria sulla Francia e rispettò gli accordi di consegna di materie prime fino alla fine, e cioè fino alla notte precedente l'attacco tedesco del 22 giugno 1941.
A sinistra: 23 agosto 1939; Stalin porge la mano a Joachim Ribbentrop, Ministro degli Esteri del Terzo Reich. A destra: Ribbentrop firma il trattato di alleanza; alle sue spalle il diplomatico sovietico Vjačeslav Molotov e Iozif Stalin.
È da notare che Stalin, informato dell'attacco da Winston Churchill (1874-1965), dai capi del suo esercito e dalle sue spie non mise le truppe sovietiche in stato di allerta o in ordine di battaglia, fatto che gli costò moltissimi prigionieri. Dopo la guerra, questi prigionieri accusati di essere vivi, di non essersi battuti abbastanza e di essere dei traditori, furono trattati di conseguenza. Dopo l'attacco dell'URSS, il 22 giugno 1941, Stalin rimase in silenzio per dieci giorni, rischiando di essere estromesso dal Politburo, ma rimase in carica perché la sua esclusione avrebbe significato il riconoscimento dell'enorme errore commesso, (firma del patto con Hitler, ammissione delle immense e drammatiche conseguenze) e avrebbe distrutto la sua futura immagine di «vincitore di Hitler».
Per relativizzare questo epiteto della propaganda, occorre notare che Stalin, dopo alcuni disastri militari dovuti alla sua incompetenza militare, lasciò la guida delle operazioni ai suoi Generali. Bisogna anche sottolineare che i convogli navali alleati che rifornivano l'URSS a Murmansk ebbero un'importanza capitale. Leningrado fu la prima a beneficiare di questo enorme aiuto militare giunto del Nord tramite ferrovia, e non cadde nelle mani dei tedeschi, malgrado un lunghissimo e terribile assedio. Stalin volle e ottenne che tutte le iscrizioni sui materiali forniti fossero in cirillico, ossia privi di tracce di provenienza occidentale. Questo aiuto fu totalmente occultato dopo guerra dall'URSS e dalla sua propaganda. I convogli alleati verso Murmansk subirono perdite enormi a causa della guerra sottomarina.
Marzo 2005: i deputati europei si rifiutano di osservare un minuto di silenzio in omaggio alle vittime polacche di Katyn 22;
2 febbraio 2006: il Consiglio d'Europa vota una risoluzione che condanna i crimini comunisti. Ma il progetto di raccomandazione al Comitato dei ministri che invitava i quarantasei Stati membri alla stessa condanna ufficiale di questi crimini e a campagne di sensibilizzazione su questo argomento viene bloccato 23;
Giugno 2008: 116 volumi di dossier relativi a Katyn, vengono classificati «segreti di Stato» a Mosca 24;
Marzo-aprile 2009: dopo essere stato rifiutato al Festival di Cannes nel 2007, il film di Wajda Katyn viene infine distribuito nel 2009 dalla Kino Vista 25.
Vedere e far vedere il film Katyn è tutt'ora imprescindibile ed è ancora di attualità anche ai nostri giorni. Fate leggere questa modesta sintesi, sicuramente incompleta, che ha solamente un unico scopo: soddisfare l'ultima richiesta di milioni di vittime: «Chi sopravviverà dica al mondo cosa significa il comunismo […] in nome di chi è stato assassinato e di chi è morto di fame e di freddo» 26.
Se diffonderete questo scritto, se ristabilirete la verità, rispetterete l'ultima volontà delle vittime e riacquisterete la vostra libertà. Questo articolo non avrebbe potuto essere scritto senza poter fare ricorso a libri o articoli sull'argomento. Che i loro autori ne siano vivamente ringraziati.
Note
1 Traduzione dall'articolo 'riginale francese Katyn, a cura di Paolo Baroni. Estratto dalla rivista Action Familiale et Scolaire, nº 212, dicembre 2010, pagg. 37-48.
2 Cfr. A. Rossi, Deux ans d'alliance germano-soviétique (août 1939-juin 1941), Fayard, 1949.
3 Cfr. Reconquête, n° 258, maggio 2009.
4 Silenzio ancora constatabile in Italia: vent'anni anni dopo l'ammissione ufficiale sovietica, solo alcuni cinema hanno accettato di programmare il film.
5 Cfr. J. Widzialny-Niepokonany, Katyn, éditions de Chiré, 2010, pag. 123.
6 Ibid., pag. 127; V. Zaslavsky, Le massacre de Katyn («Il massacro di Katyn»), Editions du Rocher, 2003.
7 Cfr. A. Viatteau, Katyn, la vérité sur un crime de guerre («Katyn, la verità su un crimine di guerra»), A. Versaille, 2009, pagg. 154, 156.
8 Cfr. J. K. Zawodny, Katyn: massacre dans la forêt («Katyn: massacro nella foresta»), Stock, 1971, pag. 116.
9 Cfr. V. Zaslavsky, op. cit..
10 Ibid., pag. 117.
11 Cfr. A. Viatteau, op. cit., pag. 165.
12 Ibid.
13 Ibid., pag. 214; A. Solženicyn, Arcipelago Gulag.
14 Vedi Arcipelago Gulag.
15 Cfr. A. Viatteau, Katyn, l'armée polonaise assassinée («Katyn, l'esercito polacco assassinato»), éditions Complexe, 1989, pag. 120.
16 Durante questo periodo, i cappellani militari cattolici, protestanti, ortodossi ed ebrei furono massacrati.
17 Cfr. A. Viatteau, Staline assassine la Pologne («Stalin uccide la Polonia»), Seuil, 1999 (testi e foto).
18 Ibid., pag. 304; A. Viatteau, Katyn, la vérité sur un crime de guerre, pag. 159.
19 Cfr. A. Rossi, Les communistes français pendant la drôle de guerre 1939-40 («I comunisti francesi durante il bizzarro 1939-40»), éditions Albatros, 1972, pagg. 17-18.
20 Cfr. G. Bonnet, Fin d'une Europe. De Munich à la guerre («La fine di un'Europa. Da Monaco alla guerra»), C. Bouquin, Ginevra, 1948, Appendice II, pagg. 400-403.
21 Fu una richiesta implicita di Hitler in ricordo dei due fronti tedeschi durante la Prima Guerra Mondiale, e in ricordo degli sforzi della Germania dell'epoca per scongiurare la guerra con la Russia.
22 Cfr. A. Viatteau, Katyn, l'armée polonaise assassinée, pag. 218.
23 Ibid., pag. 218.
24 Ibid.
25 Ibid.
26 Cfr. J. Widzialny-Niepokonany, op. cit., pag. 7. J. Rozwada, Témoin vivant («Testimone vivente»); H. de Montfort, Le massacre de Katyn, Presse de la Cité, 1969, pag. 146.