di Jonas E. Alexis 1
postato: 17 febbraio 2016
ultima modifica: 31 luglio 2016
Il mese scorso (dicembre 2015), il quotidiano ebraico Jewish Daily Forward ha scritto che Hollywood è popolata di attori e attrici dediti alla Kabbalah, persone che evidentemente stanno dando da farsi per diffondere questo culto e raggiungere così la fama nel business dell'intrattenimento. In questo giornale era scritto:
«DiCaprio non è la prima celebrità ad indossare un braccialetto della Kabbalah. All'inizio degli anni 2000, Madonna ha lanciato questa moda ad Hollywood quando convertì dozzine di attori e attrici a questa scuola di pensiero ebraica che utilizza il misticismo come un mezzo di interpretazione e che fa affidamento sulla spiritualità. Tra i suoi seguaci ci sono Britney Spears - anche se secondo alcuni pettegolezzi a quel tempo la Spears avrebbe denunciato questa ideologia, una mossa che avrebbe provocato una lite con Madonna - David e Victoria Beckham, Demi Moore, Ashton Kutcher, Lindsay Lohan, Gwyneth Paltrow, Goldie Hawn, Paris Hilton, Mariah Carey, Mick Jagger e Reese Witherspoon. L'elenco non è completo. Oggi, anche le più giovani e più famose star hanno iniziato ad indossare questo braccialetto. Harry Styles lo ha portato al polso durante diversi concerti e Ariana Grande lo ha messo in mostra nel suo video musicale del brano "Break Free"» 2.
Sopra: a sinistra, la popstar Ariana Grande con il braccialetto rosso della Kabbalah.
A destra, l'Albero della Vita cabalistico appare nel video Break Free (2014).
La Grande ha detto di essersi data alla Kabbalah perché il fratello gay sarebbe stato rifiutato dalla Chiesa.
Nel settembre del 2015, posando per la rivista canadese ELLE, la cantante Rita Ora ha messo in
mostra uno dei suoi ultimi tatuaggi: si tratta dell'Albero della Kabbalah tatuato sulla schiena.
Nel videoclip del brano Pyramids (2012), del cantautore e rapper statunitense Frank Ocean, all'interno di un
locale per strip-tease appare un enorme Piramide in cui è inscritto l'Albero della Vita cabalistico.
Nel video di Sitra Ahra (2010), un brano del gruppo heavy metal svedese Therion (in greco «Bestia»), una donna si reca
in un bosco e durante un rito magico le appare un luminoso Albero della Vita cabalistico. Sitra Ahra è un termine cabalistico
che sta ad indicare lo scontro tra due luci all'interno dell'Ain Soph, il Nulla da cui proverrebbe Dio stesso.
Sopra: un giovane David Bowie disegna l'Albero della Kabbalah su di una parete.
Sopra: mentre prende il sole, la famosa modella Naomi Campbell
si legge lo Zohar, un trattato della Kabbalah.
Anche il regista James Cameron, noto per aver diretto film come Avatar e Terminator, è ideologicamente un cabalista. Nel giugno scorso, ABC News ha riportato che molti di questi personaggi non sanno cosa sia realmente la Kabbalah 3. Madonna, Britney Spears, Demi Moore, Paris Hilton, e tanti altri avevano il loro rabbino cabalista di fiducia, Philip Berg, morto nel 2013 4. Evidentemente, queste celebrità stanno cercando «i poteri interiori», che la Kabbalah promette pretenziosamente di poter offrire 5. Infatti, nella Kabbalah c'è un'idea «messianica» 6. Inoltre, è veramente difficile separare storicamente la Kabbalah dalla magia.
James Cameron Il rabbino Berg
I primi cabalisti furono condannati da un gruppo di ebrei noto come i karaiti per i loro contatti con la magia. «Daniel Al-Kimisi, un autore karaita vissuto nel IX secolo a Gerusalemme, scrisse, chiaramente con intenti polemici, contro i "libri di magia" che circolavano fra il rabbaniti». Lo stesso autore giunse ad affermare:
«Chi pratica la magia oggi in Israele? Sicuramente i rabbaniti, i quali pronunciano nomi divini puri e impuri, che confezionano amuleti e compiono trucchi intelligenti, e danno ai loro libri titoli come "Sefer ha-Yashar", "Sefer ha-Razim", "Sefer Adam" e "Raza Rabba", e altri libri magici (contenenti ricette) per fare innamorare un uomo di una donna, o per scatenare l'odio tra loro, e molte altre abominazioni dello stesso tipo. Che Dio ci tenga alla larga da queste cose» 7.
Sopra: talismani della Kabbalah.
Quindi, quando vedete dei goyim (dei non-ebrei) a Hollywood che praticano la Kabbalah, potete star certi che o stanno rincorrendo il denaro o stanno inseguendo la notorietà e il potere. Ma per poter raggiungere tutto questo essi devono sembrare ebrei. Il giornalista britannico William Cash scrisse nel 1994:
«Bill Stadiem, un ex collega di Harvard, avvocato a Wall Street, che attualmente fa lo sceneggiatore a Los Angeles, mi disse recentemente che si era incontrato in un ristorante di Los Angeles con un vecchio amico WASP che era stato presidente del Porcellian di Harvard, uno dei club universitari più esclusivi. Il suo amico - che sognava di diventare un produttore - indossava un vestito di nylon nero, portava al polso un bracciale d'oro, e dal suo collo penzolava una grossa Stella di Davide. Stadiem gli chiese: "Perché mai sei conciato in quel modo"?, al che il WASP gli rispose: "Sto tentando di sembrare ebreo"» 8.
Se pensate che questo povero WASP abbia solo scherzato, permetteteci di citare l'attrice inglese Rachel Weisz. Quest'ultima (figlia di ebrei) ha probabilmente rovinato la sua carriera quando ha affermato:
«Hollywood è in mano agli ebrei. Quando avevo circa diciannove anni, un agente cinematografico americano mi suggerì di cambiare il mio cognome. Ed io gli dissi: "Perché"? Gli ebrei comandano ad Hollywood". Lui mi rispose: "Esattamente". Questo agente aveva una teoria secondo cui tutti i pezzi grossi di Hollywood pensano che sia meglio dare una parte ad una shiksas che ad un'attrice ebrea» 9.
William Cash Rachel Weisz
In altre parole, la shiksas (la sgualdrina non-ebrea nel dialetto yiddish), dev'essere iniziata. L'iniziazione richiede dei sacrifici, e uno di questi è che la shiksas dev'essere sessualmente o moralmente umiliata. La shiksas deve abbandonare la propria moralità e la ragione pratica, e dev'essere disposta ad abbracciare essenzialmente la morale talmudica.
Sopra: a sinistra, un ragazzo ebreo indossa una t-shirt su cui è scritto «Io amo le shiksas».
A destra, un libro intitolato La dea shiksas: la fantasia segreta di ogni ragazzo ebreo.
Un esempio classico è quello del romanzo del 1969 Portnoy’s Complaint (in italiano Lamento di Portnoy), di Philip Roth 10. Ci sono altri esempi ad Hollywood. Il produttore cinematografico Scott Rudin ha definito Angelina Jolie (figlia dell'attore ebreo e sionista Jon Voight) una «ragazzaccia viziata e poco talentuosa» 11. Sull'altro fronte, il commediografo Aaron Benjamin Sorkin ha detto di Michael Fassbender, l'attore hollywoodiano che si è letteralmente umiliato accettando di girare film come Shame (2011): «Ti fa sentire cattivo per il fatto di avere genitali di grandezza normale» 12.
La presidentessa della Sony Pictures, l'ebrea Amy Pascal, ha detto: «Vorrei chiedere (al presidente Obama) se gli è piaciuto Django» 13. Ciò che possiamo desumere da queste asserzioni è che le persone come la Pascal pensano che film come Django Unchained o The Hateful Eight dovrebbero autorizzare Obama, ed evidentemente tutti i neri d'America, ad odiare i loro amici, vale a dire i bianchi americani. Ancora una volta, ciò cui stiamo assistendo è che certe persone come la Pascal stanno giocando col telecomando ideologico. Essi vogliono che i goyim lottino, lottino, e ancora lottino finché non saranno morti del tutto. Appena ciò accadrà l'élite dominante potrà proclamare la propria vittoria. Tutto ciò non è affatto inverosimile. Infatti, questa visione coincide con quello che hanno proposto persone come il giornalista ebreo e neocon Daniel Pipes, il quale detto a riguardo della guerra in Siria:
«L'Occidente dovrebbe impedire ad uno degli schieramenti coinvolti nella guerra civile di emergere vittorioso aiutando la parte che sta perdendo, in modo da prolungare il conflitto in atto» 14.
Pipes definisce questo atteggiamento «strategico» 15. Ora, ricordatevi che Pipes si è laureato ad Harvard, con un dottorato in Storia. Egli non ha certamente imparato questa strategia diabolica da Platone, da Aristotele o da Tucidide, o da altre grandi figure dell'Occidente. Pipes l'ha imparata dalla morale rabbinica del Talmud, la quale ha sempre considerato il goy il nemico che dev'essere conquistato e macellato 16.
Dunque, «il grande americano WASP se n'é andato» 17. Come dice l'autore israelita Yuri Slezkine, stiamo vivendo nel «secolo ebraico», in cui tutti «stanno diventando ebrei» 18. Il vecchio WASP se n'è andato, e Slezkine dice che «il nuovo establishment» 19 è già ha salito al trono. Questo secolo, ci dice ancora Slezkine, «riguarda il raggiungimento della ricchezza allo scopo di imparare, sia imparare per arrivare alla ricchezza che imparare che la ricchezza serve a raggiungere i proprî scopi» 20. Le persone che sono rimaste intrappolate in questa circolo non hanno più uno scopo elevato nella vita che gli permetta di vedere come stanno realmente le cose. La gente impara a trovare la ricchezza e accumula conoscenza per diventare sempre più ricca. É un circolo vizioso.
Sopra: lo scrittore Yuri Slezkine e il suo libro The Jewish Century.
Persino Hegel (1770-1831) si sentirebbe certamente disgustato da questo oscuro rituale che promette sempre prosperità e un grande futuro, ma che in realtà veicola una filosofia di vita invivibile. Molti attori e attrici di Hollywood e cantanti hanno compreso che questo ciclo essenzialmente talmudico conduce alla miseria interiore e qualche volta alla morte. L'attrice Anna Maria Pier Angeli disse prima di suicidarsi nel 1971: «Non posso più andare avanti» 21. La stessa cosa potrebbe essere stata detta di persone come Janis Joplin (1943-1970), Jimi Hendrix (1942-1970), Brian Jones (1942-1969), Jim Morrison (1943-1971) e Kurt Cobain (1967-1994). Sono tutti morti all'età di ventisette anni. Cobain stesso scrisse nel suo diario:
«Non c'è nessuno là fuori? Qualcuno, qualcuno che mi aiuti per favore. Voglio essere accettato. Devo essere accettato. Mi metterò ogni genere di vestiti che vorrete! Sono così stanco di piangere e di sognare, sono così solo. C'è qualcuno fuori di qui? Per favore aiutatemi. Aiutatemi! 22.
Sopra: Madonna e Miley Cyrus, sostenitrici della Kabbalah e del sionismo.
Probabilmente Cobain non avrebbe detto cose di questo genere se l'industria musicale e dell'intrattenimento non fossero, come ha ammesso l'attrice Kirsten Dunst, «soffocata dal denaro» 23. Quando la moralità non è più il motore principale dell'arte innovativa e dei film, le attrici come la Dunst finiscono per essere consumate dalla paura e dall'insicurezza. Quale sarà la via di fuga «legittima»? Il suicidio. Questo concetto è ben riassunto dal testo del brano Fade to Black, dei Metallica:
Fade to Black
Sfumare nel nero
Life it seems will fade away
Drifting further everyday
Getting lost within myself
Nothing matters no one else
I have lost the will to live
Simply nothing more to give
There is nothing more for me
Need the end to set me free
Things not what they used to be
Missing one inside of me
Deathly loss this can't be real
Can't stand this hell I feel
Emptiness is filling me
To the point of agony
Growing darkness taking dawn
I was me but now, he's gone
No one but me can save myselfBut it's too late
Now I can't think, think why I should even try
Yesterday seems as though it never existed
Death greets me warmNow I will just say goodbye.
Sembra che la vita stia sfumando
Andando alla deriva ogni giorno di più
Perdendosi dentro di me
Non importa nulla a nessun'altro
Ho perso la voglia di vivere
Semplicemente non ho più niente da dare
Non c'è più niente per me
Ho bisogno della fine per liberarmi
Le cose non sono più come prima
Manca qualcosa dentro di me
Terribilmente perso, non può essere vero
Non riesco a sopportare il male che sento
Il vuoto mi riempie
Fino all'angoscia
Cresce il buio che porta l'alba
Ero io, ma ora me ne sono andato
Nessuno può salvarmi tranne me stesso
Ma è troppo tardi
Ora non riesco nemmeno a pensare
Pensare perché avrei dovuto almeno tentare
Sembra che il passato
Non sia nemmeno esistito
La morte mi saluta calorosamente
Ed ora non mi resta altro che dire addio.
Il batterista dei Metallica Lars Ulrich (che è ebreo 24) «ricorda come lui e il cantante e chitarrista James Hetfield fossero "ossessionati dalla morte" nel periodo in cui l'album e la canzone vennero pubblicati». Ulrich ha ammesso che «questo è un brano sul suicidio».
Lars Ulrich, batterista dei Metallica.
Questo ci porta ad un punto essenziale. Dalla nostra prospettiva, l'Universo è stato creato, secondo l'astronomo e matematico britannico Sir Fred Hoyle (1915-2001), da quella che avrebbe definita «una super-intelligenza» 25. Questa «super-intelligenza» ha creato il mondo con precisione matematica, con armonia e ordine. Possiamo quindi dedurre che esistono un ordine (o logos) anche nella musica, nell'arte, nella letteratura, nelle stelle, ecc... Inoltre, non l'abbiamo inventato noi questo ordine. C'era già, e sembra che stava aspettandoci anche prima che noi nascessimo. Come ha ammesso il matematico e fisico ungherese Eugene Wigner (1902-1995) nel 1960,
«il miracolo dell'appropriatezza della lingua dei matematici per la formulazione delle leggi della fisica è un dono meraviglioso che non capiamo e non meritiamo. Dovremmo essere grati per questo e sperare che rimanga valido per le future ricerche» 26.
Platone (428-348 a.C.) e Aristotele (384-322 a.C.), parlarono di questa «super-intelligenza». Con grande forza ed eleganza, Aristotele definì questa «super-intelligenza» il motore immobile, o «ciò che muove senza essere mosso». In definitiva, per Aristotele questo motore immobile è responsabile dell'ordine in questo mondo sensato. Diversamente ha concluso l'astronomo ebreo Carl Sagan (1934-1996), che in tutta fretta ed erroneamente ha affermato che «il cosmo è tutto ciò che è, che sempre era e che sempre sarà» 27 (la materia increata ed eterna).
Aristotele direbbe che seguendo i dettami della logica il cosmo non è e non può essere il frutto del caso; se lo fosse equivarrebbe a dire che l'Universo non c'è 28. Se le cose stanno così, si giunge logicamente alla conclusione che gli esseri umani hanno un telos (uno scopo) più elevato nell'Universo. Ma questo telos più elevato è stato soffocato dalla concupiscenza, dall'avidità e dall'odio.
Sir Fred Hoyle Eugene Wigner Carl Sagan
L'opera dell'élite dominante a Hollywood e di buona parte dell'industria dell'intrattenimento è di approfittare della debolezza delle persone, o, come ha affermato il regista statunitense Eli Roth, di «fottere un'intera generazione» 29 mediante la corruzione morale. L'élite dominante ha imparato abbastanza rapidamente che il modo migliore per corrompere i goyim è affogarli nella concupiscenza sessuale e nella depravazione 30. Essi avevano usato le stesse tecniche durante la Repubblica di Weimar, in Germania, dal 1918 al 1933.
Non per nulla Berlino era stata definita «la prostituta di Babilonia» 31. Lo studioso ebreo Mel Gordon ci dice che durante la Repubblica di Weimar, Berlino era diventata la patria del «panico sensuale» 32. Sembra che la stessa cosa stesse accadendo in Francia nel periodo compreso tra gli anni Venti gli anni Quaranta 33.
Sopra: la locandina del film Der Blaue Engel («L'angelo Azzurro»; 1930),
diretto dal regista ebreo Josef von Sternberg e interpretato da Marlene Dietrich, un tipico
esempio del tentativo di introdurre la volgarità nel cinema tedesco.
L'élite dominante ha tentato di fare la stessa cosa in America durante gli anni Sessanta, e attualmente sta lavorando sodo per portare a termine la missione che si è data. Come ha ammesso lo studioso ebreo Nathan Abrams,
«si può dire che (la vecchia generazione) di registi e attori ebrei, come (Woody) Allen, (Stanley) Kubrick e (Ron) Jeremy, ha indiscutibilmente accresciuto l'identità ebraica del proprio lavoro, ma l'ha anche aggiornata per essere in sintonia con la nuova sensibilità creatasi dopo gli anni '90, definendola in termini sempre più sessualizzati (e pornografici)» 34.
Eli Roth Mel Gordon Nathan Abrams
Lo studioso ebreo Josh Lambert è giunto ad una conclusione simile affermando che persone come Larry David e Sarah Silverman «stanno sfidando il potere religioso d'America e la cultura favorevole alla famiglia rivendicando la loro ebraicità e glorificando l'oscenità» 35. Lambert prosegue affermando: «Alcuni ebrei usano l'oscenità per lottare contro antisemitismo, mentre altri la usano per riscrivere certe storie ebraiche tradizionali in un idioma contemporaneo» 36.
Lambert ha appena sfiorato qualcosa che in realtà è molto più profondo. Certamente la sua asserzione è gravida di significato. Quando si vedono goyim come Quentin Tarantino 37 usare l'oscenità e la perversione a Hollywood e ballare come burattini, possiamo essere certi che hanno interiorizzato i comandi di persone come Eli Roth, David Cronenberg, Stanley Kubrick, Darren Aronofsky, ecc...
Josh Lambert Larry David Sarah Silverman
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Note
1 Traduzione dell'originale inglese Kabbalah Goes to Hollywood, a cura di Paolo Baroni. Scritto reperibile alla pagina web
http://www.veteranstoday.com/2016/01/03/kabbalah-goes-to-hollywood/
2 Cfr. B. Lokting, «Leonardo DiCaprio Is Embracing Kabbalah (Maybe)» («Leonardo DiCaprio sta abbracciando la Kabbalah (forse)», in Forward, del 29 dicembre 2015.
3 Cfr. A. B. Goldberg-K. Thomson, «What's Behind Hollywood's Fascination with Kabbalah»? («Cosa c'è dietro l'attrattiva della Kabbalah di Hollywood»), in ABC News, del 17 giugno 2015.
4 Cfr. «Hollywood's Kabbalah Guru Philip Berg Dies» («Il guru della Kabbalah di Hollywood Philip Berg è morto»), in Jerusalem Post, del 17 settembre 2013.
5 Cfr. E. C. Prophet, Kabbalah: Key to Your inner Power («La Kabbalah: la chiave per raggiungere i tuoi poteri interiori»), Summit Publications, Gardiner 1997.
6 Vedi G. Scholem, Sabbatai Sevi: The Mystical Messiah («Sabbatai Sevi, il messia mistico»), Princeton University Press, Princeton 1973, capitoli III e V.
7 Cfr. G. Scholem, Origins of the Kabbalah («Origini della Kabbalah»), Princeton University Press, Princeton 1990, pag. 106.
8 Cfr. E. M. Jones, The Jewish Revolutionary Spirit and Its Impact on World History («Lo spirito rivoluzionario ebraico e il suo impatto sulla storia mondiale»), Fidelity Press, South Bend 2008, pag. 1035.
9 Cfr. D. Berrin, «Rachel Weisz on why Hollywood Jews Prefer Blondes» («Rachel Weisz sul perché gli ebrei di Hollywood preferiscono le bionde»), in Jewish Journal, del 22 ottobre 2009. La Weisz è stata la protagonista del film Agora (2009), una pellicola profondamente anti-cristiana in cui l'attrice ha interpretato la parte della filosofa Ipazia.
10 Cfr. E. M. Jones, op. cit., pagg. 971-986.
11 Cfr. C. Spargo-J. Christie, «If Looks Could Kill! Cringeworthy Moment Sony Co-chairman Tried to Embrace Angelina Jolie at Hollywood Movie screening - Just Days After Humiliating "spoiled brat" Emails Were Leaked», in Daily Mail, del 12 dicembre 2014.
12 Ibid.
13 Ibid.
14 Cfr. D. Pipes, «Support the Syrian Rebels»? («Aiutare i ribelli siriani»?), in National Review, del 12 maggio 2013.
15 Ibid.
16 Per gli studi storici su questo argomento, vedi I. J. Yuval, Two Nations in Your Womb: Perceptions of Jews and Christians in Late Antiquity and the Middle Ages («Due nazioni nel tuo grebo: percezioni degli ebrei e dei cristiani nella tarda antichità e nel Medio Evo»), University of California Press, Berkeley/Los Angeles 2006; E. Horowitz, Reckless Rites: Purim and the Legacy of Jewish Violence («Riti sconsiderati: il Purim e l'eredità della violenza ebraica»), Princeton University Press, Princeton 2006.
17 Cfr. J. Epstein, «The Late, Great American WASP», in Wall Street Journal, del 23 dicembre 2013.
18 Cfr. Y. Slezkine, The Jewish Century («Il secolo ebraico»), Princeton University Press, Princeton 2004, pag. 1.
19 Ibid., pag. 368.
20 Ibid., pag. 1.
21 Cfr. J. R. Parish, The Hollywood Book of Death: The Bizarre, Often Sordid, Passing of More Than 125 American Movie and TV Idols («Il libro della morte di Hollywood: la bizzarra, e spesso sordida, morte di oltre 125 idoli americani del cinema e della televisione»), Contemporary Books, New York 2002, pag. 290.
22 Cfr. C. R. Cross, Heavier than Heaven: A Biography of Kurt Cobain («Più pesante che paradiso»), Hyperion, New York 2001, pag. 284.
23 Cfr. E. Day, «Kirsten Dunst: "The Movie Industry is in a Weird Place – Creatives Blossom on TV"» («L'industria cinematografica è in uno strano posto - fiori originali alla TV»), in The Guardian, del 4 ottobre 2015.
24 https://en.wikipedia.org/wiki/Lars_Ulrich
25 Cfr. F. Hoyle, «The Universe: Past and Present Reflections» («L'universo: riflessioni passate e presenti»), in Engineering and Science, Novembre 1981, pagg. 8–12.
26 Cfr. E. Wigner, «The Unreasonable Effectiveness of Mathematics in the Natural Sciences» («L'irragionevole efficacia dei matematici nelle scienze naturali»), in Communication on Pure and Applied Mathematics, nº 13, del 1º febbraio 1960, pagg. 1-14.
27 Cfr. C. Sagan, Cosmos, Ballantine Books, New York 1980, pag. 1.
28 L'astronomo Robert Jastrow sembra aver compreso questo principio. Vedi R. Jastrow, God and the Astronomers («Dio e gli astronomi»), W. W. Norton, New York 1992.
29 Cfr. S. Dredge, «Netflix Series Hemlock Grove: "People Want Their Horror Horrific", Says Eli Roth» («La serie su Netflix Hemlock Grove: "La gente vuole il suo orrore orrificante»), in The Guardian, del 10 aprile 2013; P. Smith, «"Torture-porn": Director Eli Roth Says his New Series Will Mess Up an Entire Generation» («"Tortura porno": il regista Eli Roth dice che la sua nuova serie rovinerà un'intera generazione»), in The Telegraph, del 10 aprile 2013. Roth è ebreo.
30 Per uno studio storico su questo argomento, vedi, ad esempio, A. Gertzman, Bookleggers and Smuthounds: The Trade in Erotica, 1920-1940 («Contrabbandieri e pornografi: il commercio nell'erotismo, 1920-1940»), University of Pennsylvania Press, Philadelphia 2002.
31 Anche gli studiosi cui non piace questo termine hanno indirettamente confermato questa conclusione. Vedi, ad esempio, J. S. Smith, Berlin Coquette: Prostitution and the New German Woman, 1890-1933 («Berlino civettona: la prostituzione e la nuova donna tedesca, 1890-1933»), Cornell University Press, Ithaca 2013.
32 Cfr. M. Gordon, Voluptuous Panic: The Erotic World of Weimar Berlin («Il panico sensuale: il mondo erotico di Berlino durante Weimar»), Feral House, Port Townsend 2008.
33 Cfr. M. Gordon, Horizontal Collaboration: The Erotic World of Paris 1920-1946 «(Collaborazione orizzontale: il mondo erotico di Parigi 1920-1946»), Feral House, Port Townsend 2015.
34 Cfr. N. Abrams, The New Jew in Film: Exploring Jewishness and Judaism in Contemporary Cinema («Il nuovo ebreo nei film: esplorando l'ebraicità e il giudaismo nel cinema contemporaneo»), Rutgers University Press, New Brunswick 2012, pag. 72.
35 Cfr. J. Lambert, «"Dirty Jews" and the Christian Right» («Gli "sporchi ebrei" e la destra cristiana»), in Haaretz, del 3 febbraio 2014.
36 Ibid.. Lambert ha trattato ampiamente questo tema nel suo libro Unclean Lips: Obscenity, Jews, and American Culture («Labbra sporche: l'oscenità, gli ebrei e la cultura americana»), New York University Press, New York/Londra 2014.
37 Tarantino ha appena ricevuto vive congratulazioni per il suo film Hateful Eight. Vedi «"The Hateful Eight" Sweeps Capri-Hollywood Film Fest Awards», in Hollywood Reporter, del 2 gennaio 2016.